Pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno: un gesto che vale come urgente richiesta d'aiuto e che tutti dobbiamo saper riconoscere e replicare se drammaticamente ce ne fosse bisogno, in una conversazione su zoom, aprendo la porta di casa magari per ricevere un pacco: è il Signal for Help che l'associazione Canadian Women's Foundation ha lanciato nell'aprile 2020 in piena pandemia e che negli anni è diventato popolare in tutto il mondo.
Un modo silenzioso per lanciare l'allarme di essere vittima di una violenza domestica. Segnala il pericolo in corso e avvisa l'interlocutore che a sua volta dovrà rivolgersi al numero anti-violenza 1522, gratuito e da rete fissa o mobile.
Durante la pandemia è diventato sempre più difficile trovare il coraggio di spezzare il circuito violento e i rischi sono decisamente aumentati, da qui l'idea di un gesto semplice e muto, un segnale convenuto da poter fare durante quella che magari è una videochiamata ad un familiare, ad un conoscente e che così può traformarsi in salvezza.
Il Signal for help in Italia viene rilanciato da numerose associazioni, tra cui Gengle di Giuditta Pasotto che a sua volta ha realizzato un video per spiegare di cosa si tratta sui social.
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